Questo dovrebbe essere lo slogan più adatto per la redazione di un Curriculum Vitae.
Spesso chi cerca lavoro opta per il più inflazionato simpatici, carini e divertenti.....nell'illusione di distinguersi dalla massa e di scatenare un moto di interesse e curiosità nella mente di chi legge...
Seleziona accuratamente la migliore foto profilo (molto spesso quella del matrimonio o della laurea con tanto di corona d'alloro o mazzo di rose in braccio), sceglie un layout accattivante, un'impaginazione da grafico navigato, abbellisce con dovizia di particolari ogni singola esperienza, anche la prima come steward in fiera, e impiega 3 giorni per stilare un papiro di 6 pagine.
Tanto per restare in tema, sarò chiara, sintetica, efficace ed efficiente e perdonatemi se il messaggio risulterà un po' brutale: UN HR IMPIEGA IN MEDIA 20 SECONDI PER SALVARE O CESTINARE UN CV!
Direi che il tempo, cosi prezioso per tutti noi, va sfruttato bene, quindi bando ai fronzoli e veniamo al sodo.
Fondamentale per rispettare lo slogan di cui sopra, è innanzitutto avere chiara la posizione per cui ci si candida: da lì, se si possiedono i requisiti richiesti, è fondamentale dare valore alle esperienze professionali piu' attinenti.
Procediamo con ordine:
Se la candidatura è giovane, è chiaro che le esperienze professionali saranno minori, è quindi molto importante dopo avere indicato le proprie informazioni personali, inserire i titoli di studio conseguiti: una laurea in economia (per fare un esempio) per un Junior Brand Manager dovrà figurare in prima pagina, preceduta solo da eventuali master conseguiti più recentemente.
Seguiranno quindi le esperienze professionali, per tutti consiglio sempre di inserire l'ultima e/o attuale esperienza, ed a ritroso le precedenti, questo per rendere visivamente chiaro all'headhunter nei primi 10 secondi con chi si ha a che fare.
Se la candidatura è più navigata, è chiaro che faremo più attenzione all'esperienza sul campo, quindi potranno seguire alla fine i titoli di studio conseguiti.
Nel resume delle proprio esperienze, oltre a ciò che noi tutti sappiamo, è importante inserire anche poche informazioni sulle aziende per cui abbiamo lavorato, soprattutto se le dimensioni non sono poi così grandi e note ai più: inserire il settore in cui opera l'azienda o anche il tipo di prodotto o servizio che offre, dunque, può aiutare un headhunter a inquadrare velocemente se siamo in un territorio interessante per il nostro cliente.
Torniamo al tema dell'attinenza:
Non basta una Job Title, non basta il settore, non bastano le qualifiche conseguite, spesso è importante inserire tra le responsabilità e competenze acquisite le skills richieste nell'annuncio: la premessa è sempre quella di restare fedeli e coerenti a quanto già svolto, ma inserire la specifica mansione ci aiuta davvero ad approfondire la lettura e..ad alzare la media dei 20 secondi!
Veniamo infine alla lunghezza:
A tutti io direi che un CV dovrebbe essere di due pagine, massimo tre, so che è complesso combattere contro la nostra natura tendente all'overselling, ma se ci pensate possiamo essere efficaci ed efficienti anche restando sintetici.
Suggerirei anche qui di rileggere con attenzione la posizione per cui ci si candida, e se proprio vogliamo inviare spontaneamente il nostro CV al database "lavora con noi" della primaria multinazionale che quasi mai verrà letto, consideriamo e diamo valore all'esperienze professionali o di studio che maggiormente fittano ....
Probabilmente la nostra già citata media non si alzerà, ma le probabilità che l'headhunter alzi la cornetta e vi chiami si!!
A tutti in bocca al lupo e buona ricerca!
lunedì 28 settembre 2015
lunedì 24 agosto 2015
GOOD MORNING, LET THE STRESS BEGIN
Nello stesso giorno, l'anno scorso, pubblicavo su Facebook questo commento.
Le ferie, brevi, sono finite, ma noi siamo ancora qui a tenere banco tra gli impegni gia' fissati, quelli dei nostri clienti e le ferie dei nostri candidati....e a trovare una quadra a tutto ciò dopo aver messo temporaneamente in stand by le nostre pazienti risorse organizzative...
Il giorno del rientro, si sa, si disattiva l'out of office (se non era già stata diligentemente preimpostata l'autodistruzione) e si passano in rassegna tutti gli impegni di Settembre e le milleottocento mail che in media un' headhunter riceve durante la pausa estiva.
Una volta certi di non avere (troppe) sgradite sorprese da gestire, ecco il telefono che comincia a squillare.....e siamo di nuovo sulla giostra!
Oggi riflettevo sull'incredibile numero di persone che mi ha scritto o chiamato in questo periodo per dare seguito alla mia richiesta di invio cv, al fine di valutare se la candidatura è interessante per le selezioni in corso: profili con l'esperienza a target, cv scritti bene ma..... richieste e selezioni che si sono chiuse mesi e mesi fa!!
Questo è un tema delicato per un'headhunter, che lavora di urgenze, spesso non ha tempo a disposizione per attendere un riscontro da parte di un candidato, e che quindi alla prima richiesta disattesa si vede costretto a "passare oltre".
L'ignaro candidato si scusa, ha avuto da fare, periodo denso di impegni, ma è cosciente davvero dell'occasione persa?
Partiamo dal presupposto che stimolare un professionista che non è attivamente in cerca sul mercato non è semplice, ma una volta presi accordi nel dare un seguito alla conversazione inviando un cv oppure organizzando un colloquio, il rispettare l'impegno nel timing richiesto per noi è legge.
Non si tratta di reati e non sono previste pene, ma il rischio è quello di vedere compromessa l'opportunità di essere considerati per selezioni future.
Il ragionamento di un'headhunter solitamente è spicciolo e comprensibile ed è il seguente: se il nostro lavoratore X non ha rispettato un impegno che toglie dai 5 minuti all'ora di orologio , corro il rischio che adotti lo stesso comportamento quando e se lo coinvolgerò in un processo di selezione, quindi per il sacro principio di riduzione del rischio, cercherò e selezionerò il lavoratore Y che rispetta l'impegno nei tempi prefissati.
Non smetterò mai di ripeterlo, la casistica è varia e la flessibilità di giudizio e' il nostro cavallo di battaglia, ma rispondete onestamente alla mia domanda: quando prendete un impegno di lavoro con un vostro cliente o fornitore lo rispettate?
Credo di si, fate lo stesso con noi!
Un buon rientro a tutti
Claudia
Nello stesso giorno, l'anno scorso, pubblicavo su Facebook questo commento.
Le ferie, brevi, sono finite, ma noi siamo ancora qui a tenere banco tra gli impegni gia' fissati, quelli dei nostri clienti e le ferie dei nostri candidati....e a trovare una quadra a tutto ciò dopo aver messo temporaneamente in stand by le nostre pazienti risorse organizzative...
Il giorno del rientro, si sa, si disattiva l'out of office (se non era già stata diligentemente preimpostata l'autodistruzione) e si passano in rassegna tutti gli impegni di Settembre e le milleottocento mail che in media un' headhunter riceve durante la pausa estiva.
Una volta certi di non avere (troppe) sgradite sorprese da gestire, ecco il telefono che comincia a squillare.....e siamo di nuovo sulla giostra!
Oggi riflettevo sull'incredibile numero di persone che mi ha scritto o chiamato in questo periodo per dare seguito alla mia richiesta di invio cv, al fine di valutare se la candidatura è interessante per le selezioni in corso: profili con l'esperienza a target, cv scritti bene ma..... richieste e selezioni che si sono chiuse mesi e mesi fa!!
Questo è un tema delicato per un'headhunter, che lavora di urgenze, spesso non ha tempo a disposizione per attendere un riscontro da parte di un candidato, e che quindi alla prima richiesta disattesa si vede costretto a "passare oltre".
L'ignaro candidato si scusa, ha avuto da fare, periodo denso di impegni, ma è cosciente davvero dell'occasione persa?
Partiamo dal presupposto che stimolare un professionista che non è attivamente in cerca sul mercato non è semplice, ma una volta presi accordi nel dare un seguito alla conversazione inviando un cv oppure organizzando un colloquio, il rispettare l'impegno nel timing richiesto per noi è legge.
Non si tratta di reati e non sono previste pene, ma il rischio è quello di vedere compromessa l'opportunità di essere considerati per selezioni future.
Il ragionamento di un'headhunter solitamente è spicciolo e comprensibile ed è il seguente: se il nostro lavoratore X non ha rispettato un impegno che toglie dai 5 minuti all'ora di orologio , corro il rischio che adotti lo stesso comportamento quando e se lo coinvolgerò in un processo di selezione, quindi per il sacro principio di riduzione del rischio, cercherò e selezionerò il lavoratore Y che rispetta l'impegno nei tempi prefissati.
Non smetterò mai di ripeterlo, la casistica è varia e la flessibilità di giudizio e' il nostro cavallo di battaglia, ma rispondete onestamente alla mia domanda: quando prendete un impegno di lavoro con un vostro cliente o fornitore lo rispettate?
Credo di si, fate lo stesso con noi!
Un buon rientro a tutti
Claudia
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